Agli inizi di marzo, quando l’ondata di freddo stava ormai finendo, sono partito per girovagare sulle strade bianche e inter poderali della bassa pianura vercellese al confine con il fiume Po e il Monferrato.
Nevicava e tutto intorno una spanna di neve copriva ogni cosa attutendo ogni rumore, lungo i canali i numerosi ibis, aironi e garzette pigramente si alzavano in volo per scomparire nella nebbia.
In questo trittico ho voluto raccontare l’atmosfera ovatta e senza tempo della campagna che mi circondava dove tutto svaniva all’orizzonte.
Nikkor 35mm - f1,8
Durante un viaggio esplorativo lungo le strade ex militari tra Francia e Piemonte, ho scattato queste due immagini che poi ho montato quasi a presagire il profondo stato d’animo che mi assale ormai da mesi.
Qui di seguito troverete l’intervista che ho fatto per il Blog di ProntoPro su come scattare una foto paesaggistica di qualità e sull'importanza che ha Photoshop nella realizzazione di una foto:
https://www.prontopro.it/blog/quali-tecniche-usare-per-realizzare-una-foto-paesaggistica/
Durante il periodo di carnevale ho approfittato delle “vacanze” per passare quattro giorni in Sicilia.
Con il solo bagaglio a mano non ho potuto portare la mia solita attrezzatura e mi sono accontentato della “piccolina” Fuji X20. Non è sempre facile condensare un’esperienza storia in poche immagini ma queste sono il risultato di quello che ho sentito sulla pelle e visto con lo sguardo.
La prima fotografia con il gruppo di persone che guarda il colore del mare è fatta a Ortigia, la splendida isola di Siracusa con una delle più belle piazze Barocche. Ovunque c’era gente a passeggio molto coperta con maglioni e piumini e quello che ho cercato di raccogliere è stata la “voglia di estate” di mare e caldo.
Un altro aspetto che mi ha colpito sono le radici con il passato, con l’arte Barocca e più lontano nel tempo con la Grecia. Nel secondo scatto, realizzato tra le rovine greche di Palazzolo Acreide mi ha colpito il muretto a secco che serpeggiava tra le rovine. Un’architettura semplice, tra l’altro presente ovunque nelle campagne, legata al mondo contadino quasi un filo di pietre che collega l’austerità greca e il barocco siciliano entrambi con profonde radici nella terra.
L’ultimo scatto, fatto sulle spiagge di Catania, è quello che rappresenta e sintetizza meglio il mio profondo disagio per come è trattata l’intera isola con l’immondizia abbandonata ovunque i fabbricati fatiscenti e un’atmosfera da guerra mai finita. Un vero peccato per questa terra meravigliosa.
Tutti gli scatti con Fuji X20
Prima della fine dell’anno ho fatto un ritratto alla bellissima Carolina usando come illuminazione un grande Ring Light composta da 32 lampade disposte su una struttura da 52 cm di diametro.
Frutto di un mio progetto certamente non è una soluzione tra le più portatili ma mi diverto molto durante queste sperimentazioni creative.
Lo scatto è stato realizzato in un piccolo chalet di montagna con spazi angusti e grazie al tipo di illuminazione “priva di ombre” sono riuscito a ottenere un buon ritratto.
Nikkor 85mm 1/250 - f1,8
Durante le giornate legate al ponte dell’Immacolata ho esplorato la fascia dell’Alta Provenza che da Briancon scende fino a Mentone. Era mia intenzione riuscire a percorrere la Routes des Grande Alps ma dopo Vars gli altri colli erano già tutti chiusi per il periodo invernale.
Poco prima di raggiungere Barcelonnette la valle dell’Ubaje è ampia e spettacolare così mi sono fermato a fare questo scatto al tramontare del sole.
Un posto davvero fantastico in cui voglio tornare in primavera.
La notte tra il 14 e il 15 novembre in tutto il mondo la luna era piena e trovandosi al perigeo rispetto alla terra sarebbe risultata il 15% più grande e il 30% più luminosa.
Non accadeva da 68 anni e non potevo certo perdere un’occasione simile.
Dopo aver individuato la posizione ottimale per fotografarne il tramonto dietro al Monte Rosa mi serviva solo un po’ di fortuna con il meteo.
La sera del 14 purtroppo non prometteva niente di buono infatti le nuvole dense ne oscuravano lo spettacolo.
Alle 3,30 del mattino è suonata la sveglia e il cielo di Rima era sereno e limpido, ho caricato tutto il materiale in macchina e sono partito per il monte Quarone sopra a Varallo ma arrivato in cima mi sono ritrovato immerso in una nebbia fittissima. Consulto le varie applicazioni meteo e vedo che i venti provengono da sud provo così a spostarmi sul versante a nord del monte Novesso ma la situazione non migliora e il tempo passa.
Non so che fare e così decido di tornare a valle e provare da Mera sopra Scopello, man mano che salgo la situazione migliora e all’alba riesco a fare la foto qui a sopra… Mai arrendersi
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